1 punto nelle ultime 4 e imbattilibilitá interna nelle qualificazioni mondiali persa dopo 60 anni, il Brasile fatica e ora rischia, 6° posto su 10 in classifica. Sorride l’Argentina che batte nuovamente i rivali dopo la finale della Copa America 2021.
Il Brasile crolla
Dopo 60 anni e 64 partite casalinghe valide per la qualificazione ai mondiali per la prima volta la nazionale brasiliana ha perso in casa, davanti al proprio pubblico. Non era mai successo inoltre nella storia che perdessero 2 partite consecutive nelle Qualificazioni e con la disfatta contro l’Argentina al Maracanã (0-1 firmato Otamendi) è arrivata addirittura la terza. Già questo potrebbe dare un’idea del complicato periodo che stanno passando i verde-oro ma non è tutto.
Dopo il mondiale in Qatar è stata affidata la guida tecnica dapprima a Menezes (ct del Brasile U20) per poi arrivare a Fernando Diniz, trascinatore del Fluminense alla sua prima storica Copa Libertadores, nominato ct ad interim della nazionale il 4 luglio scorso.
La sua esperienza sulla panchina della Seleção era iniziata nel migliore dei modi con 2 vittorie ai danni di Bolivia e Perù. Da qui però sono iniziate le difficoltà. Prima è arrivato il pareggio interno con il Venezuela, poi una sconfitta a Montevideo per 2-0 contro l’Uruguay del Loco Bielsa. Nell’ultima pausa nazionali sono arrivate prima la sconfitta con la Colombia per 2-1 e poi appunto quella con i rivali argentini in casa.
Imbattibilitá casalinga nelle Qualificazioni persa dopo 64 partite e conseguente terza sconfitta consecutiva (record negativo) ed un bilancio di un punto fatto nelle ultime 4 che hanno portato il Brasile al sesto posto nel girone unico sudamericano di qualificazione (passano 6 squadre su 10) con soli 7 punti raccolti in 6 gare. Tra l’altro con la debacle brasiliana solo la Spagna resta ancora imbattuta in casa nel format di accesso ai mondiali (lo era anche l’Italia fino alla dolorosa sconfitta con la Macedonia del 2022).
A cosa è dovuta questa povertà di risultati dei verde-oro? I motivi potrebbero essere trovati in diversi aspetti. Intanto c’è da sottolineare le importanti assenze di Neymar e ora anche Vinicius, entrambi infortunati, che però una selezione ricca di talento e grandi giocatori come è il Brasile dovrebbe comunque sopperire.
A tenere banco è anche la questione del commissario tecnico. Diniz nominato ad interim ne è la prova, non è segreto che la federazione punta al sí di Carlo Ancelotti conclusasi la sua esperienza al a Madrid nell’estate 2024. Sebbene in molti davano già per fatta la cosa negli ultimi tempi si sta iniziando a parlare di ripensamenti e anche possibilità di rinnovo con il Real Madrid per il tecnico italiano.
Che arrivi o meno una nuova guida sulla panchina è evidente che il Brasile abbia bisogno di invertire al più presto questo trend negativo e tornare a portare a casa risultati utili al fine di qualificarsi.
Sembra impossibile immaginare un mondiale senza la nazionale che più ne ha vinte di edizioni (5), eppure dopo le clamorose (e dolorose) 2 esclusioni consecutive dell’Italia nulla dovrebbe più sorprenderci.
Nei prossimi impegni probabilmente capiremo se si può invertire questo trend negativo o se la crisi brasiliana continuerà, convinti che i mezzi tecnici e non per farlo ci siano tutti.